Eczema atopico

I segnie e I sintomi della dermatite atopica sono molteplici:secchezza cutanea, alterazione della barriera cutanea, infiammazione, prurito, squilibrio del microbioma.
L’alterazione della barriera cutanea favorisce la penetrazione degli agenti esterni responsabili dell’infiammazione di tipo 2. Inoltre, questa risposta di tipo 2 è eccessiva ed esacerbata. Con il passare del tempo, questa risposta eccessiva influisce sulla struttura e la funzione dell’epidermide e aumenta la sensazione di prurito alterando ulteriormente la barriera cutanea. Il risultato è un circolo vizioso che alimenta e aggrava il ciclo prurito/grattamento.

Barriera cutanea 

Lo strato corneo è composto dai filamenti di cheratina aggregati dalla filaggrina (che permette la formazione di NMF*) e dal cemento lipidico intercellulare (acidi grassi 15%, ceramidi 50%, colesterolo 25%). Le interazioni tra le proteine dell’involucro corneale e i lipidi, nonché la loro organizzazione strutturale, garantiscono la funzione di barriera. 
Nei pazienti atopici si osserva un’anomalia nei livelli dei principali costituenti della barriera cutanea, l'NMF e le ceramidi, nonché una carenza di acido gamma linolenico (Omega 6), fondamentale dal punto di vista funzionale e metabolico per la funzione di barriera della pelle. Questo deficit provoca la xerosi attraverso la perdita eccessiva di acqua e l’alterazione della funzione di barriera.

Infiammazione atopica

L’alterazione della barriera favorisce la penetrazione nel derma di sostanze irritanti, batteri o allergeni. Le cellule di difesa (linfociti T, mastociti...) si attivano e producono citochine infiammatorie, in particolare IL-4 e IL-13, che sono fondamentali per la fisiopatologia della dermatite atopica. Questi fenomeni causano una risposta infiammatoria di tipo 2 (th2) e questo fin dall'insorgere della dermatite. Lo stato infiammatorio persiste nel tempo, si autoalimenta e, nella fase cronica, coinvolge anche altre cellule di difesa (linfociti TH22, TH17, TH1). L’infiammazione cutanea è un’ipersensibilità di tipo ritardato mediata dai linfociti T. Questa ipersensibilità riduce i peptidi antimicrobici, il che spiega la predisposizione dei pazienti con dermatite atopica a sviluppare infezioni cutanee batteriche. 

Il processo infiammatorio è il principale campo d’indagine per il trattamento della dermatite atopica e i dati scientifici confermano che una pelle atopica è sempre una pelle infiammata. In fase di riacutizzazione, l’infiammazione è visibile a livello cutaneo (irritazioni, placche rosse). Nella fase di remissione, i segni dell’infiammazione non sono visibili, sebbene i marcatori infiammatori siano presenti nell'epidermide. L’infiammazione non visibile è chiamata micro-infiammazione. 

Atopic dermatitis; S. Weidinger and N. Novak.  LANCET, 2015
Cutaneous barrier dysfunction in allergic diseases Donald Y. M. Leung, MD and Emma Guttman-Yassky, MD, JACI, 2020 TSLP, IL31, IL33 and sST2 are new biomarkers in endophenotypic profiling of adult and childhood atopic dermatitis. JEADV, 2016.
Non lesional AD skin is characterized by broad terminal differentiation defects and variable immune abnormalities. Suárez-Fariñas M et al. JACI, 2011

Il microbioma cutaneo svolge un ruolo chiave nella patogenesi della DA. 

Una pelle sana ospita un’ampia diversità microbica. La produzione di peptide antimicrobico (AMP) da parte di ceppi commensali modella la comunità microbica per impedire la colonizzazione di agenti patogeni come S. aureus.

Nei periodi di remissione, sulla pelle atopica si verifica una disbiosi microbica con una riduzione del Dermacoccus e una maggiore abbondanza di Streptococcus e Gemella. Nei periodi di riacutizzazione, si osserva la proliferazione di agenti patogeni come S. aureus e una ridotta diversità microbica. La produzione di biofilm da parte di S. aureus ne favorisce la colonizzazione e porta alla patogenesi. I ceppi commensali sono impoveriti.

Skin microbiome of atopic dermatitis, Li Fang Koh, Ruo Yan Ong, John E. Common, Allergology International