Ristrutturazione cutanea
La pelle separa e protegge l’organismo dagli agenti esterni. In caso di ferite o traumi, si avvia un processo riparativo per ripristinare la funzione di barriera e le funzioni metaboliche.
- Ulteriori informazioni
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Esistono 2 tipi di alterazioni cutanee:
- Le alterazioni infiammatorie, caratterizzate da un’infiammazione. La pelle è danneggiata e irritata. Il processo di riparazione avviene senza lasciare segni (dermatiti).
- Le alterazioni traumatiche, la pelle si danneggia provocando una perdita di sostanza (l’epidermide e/o il derma sono colpiti). Il processo di cicatrizzazione inizia, talvolta può lasciare segni.
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Sostenere i pazienti
Prescrizioni co-mediche
La fase vascolare
Lo scopo principale di questa fase è di arrestare il sanguinamento, l’emostasi.
Questa fase è accompagnata da una rapida vasocostrizione che favorisce l'emostasi. Il sangue fuoriuscito dai vasi danneggiati confluisce verso il tessuto danneggiato, si coagula e forma una crosta che isola temporaneamente il tessuto cutaneo danneggiato dall’ambiente circostante. Il processo può durare da qualche minuto a qualche ora.
La fase infiammatoria
Lo scopo principale di questa fase è di impedire l’infezione, detergere la ferita dai detriti cellulari e preparare la fase di ricostruzione. Da un punto di vista clinico, la reazione infiammatoria è caratterizzata da 5 segni: rossore, edema, calore, dolore e indebolimento della funzione di barriera.
Al momento dell’infiammazione c’è una difesa immediata da parte dei macrofagi residenti nei tessuti che limitano la diffusione microbica fagocitando i microrganismi estranei. Una vasodilatazione locale che consente un maggiore afflusso di sangue, dovuta in gran parte all’azione dell’istamina rilasciata quando i mastociti degranulano.
Durante questa fase infiammatoria, i macrofagi si attivano e svolgono funzioni pro-infiammatorie: presentazione dell'antigene, fagocitosi e produzione di citochine infiammatorie (IL-1, IL-6, TNFa) e di fattori di crescita che accelerano il processo di cicatrizzazione. Essi contribuiranno ad avviare la fase di riparazione.
Fase di riparazione dei tessuti
Le citochine, mediatori pro-infiammatori, stimolano i fibroblasti, la produzione di collagene e, più in generale, la formazione di tessuto di granulazione.
Successivamente si verifica una migrazione e una moltiplicazione dei cheratinociti, si tratta dell’epidermizzazione. In questa fase ha luogo un movimento orizzontale che corrisponde alla chiusura della ferita e un movimento verticale che consiste nella ricostruzione del derma.
Fase di rimodellamento
Il rimodellamento della matrice extra cellulare si effettua grazie a una diminuzione del numero di fibroblasti, alla conversione del collagene immaturo in collagene maturo, alla densificazione e riallineamento delle fibre di collagene maturo e infine all’organizzazione della rete vascolare.
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Il dolore cutaneo
Il dolore cutaneo è nocicettivo. Si tratta di un dolore dovuto a una stimolazione persistente ed eccessiva dei ricettori periferici del dolore.
La trasmissione dolorosa si sente prevalentemente al momento della lesione e durante le fasi vascolare e infiammatoria del processo di cicatrizzazione.
La trasduzione è il primo stadio del dolore. Si tratta dell’elaborazione dello stimolo a livello dei recettori del dolore e della propagazione nella fibra nervosa. I nocicettori si trovano a livello dei cheratinociti e delle fibre nervose. Le fibre nervose intraepidermiche presente tra i cheratinociti riceve un segnale di attivazione o di inibizione del dolore dai neurotrasmettitori.
Il segnale di dolore percorre il midollo spinale e arriva a diverse regioni del cervello responsabili della percezione del dolore.
Il dolore viene percepito, è la via ascendente del dolore.
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Sotto i riflettori
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